CULTURA > ARCHIVIO MOSTRE > CAMMINI DI BELLEZZA
CAMMINI DI BELLEZZA
Apertura delle Vie del Sacro insieme ai giovani di Bergamo e Brescia
Alla scoperta della bellezza delle chiese di Città Alta
13 chiese aperte
8 itinerari di visita
6 happening artistici
1 piazza in festa

Sabato 25 marzo h 15.00
Piazza Duomo, Bergamo
Ingresso libero
Prenotazione obbligatoria e maggiori informazioni QUI


La giornata di sabato costituirà anche l’avvio de Le Vie del Sacro, il progetto della Diocesi di Bergamo per BgBs23, che prevede la realizzazione di una serie di itinerari che attraverseranno la città e la provincia, accendendo nuove luci su un patrimonio vastissimo tramite visite tematiche, laboratori educativi, concerti, happening e performance artistiche, ispirati alle vicende dei singoli luoghi.

Un pomeriggio per incamminarsi alla scoperta della bellezza custodita nelle chiese di Città Alta tra concerti, narrazioni e azioni teatrali.

La prenotazione del biglietto consente l'accesso a uno dei gruppi di visita guidata. La suddivisione verrà comunicata in Piazza Duomo il giorno stesso. Ogni gruppo verrà guidato alla visita di tre luoghi.

In alcuni di queste chiese i gruppi saranno invitati alla fruizione di performance artistiche site specific.

Vuoi saperne di più sulle performance? Clicca QUI!

Le chiese visitabili in questa grande occasione sono le seguenti:

Cattedrale di Sant’Alessandro Martire
Piazza Duomo

La Cattedrale di Bergamo è dedicata a Sant’Alessandro, patrono della città e della diocesi, di cui racconta la
storia millenaria. L’attuale chiesa, costruita sull’antica basilica di San Vincenzo, è stata completata nel 1889 con l’ultimazione della facciata, decorata con le sculture dei Santi bergamaschi e sormontata dalla statua dorata di sant’Alessandro, che svetta sulla cupola. La cattedrale costudisce opere dei maggiori artisti bergamaschi: Giovan Battista Moroni, Giovanni Cariani, Andrea Previtali e Andrea Fantoni. Il Duomo custodisce la memoria di San Giovanni XXIII, originario di Sotto il Monte in provincia di Bergamo, di cui sono esposte alcune reliquie, tra cui la tiara della sua incoronazione.


Battistero di San Giovanni Battista
Piazza Duomo

Luogo che segna il primo passo nella vita di fede, il Battistero è collocato di fronte alla Cattedrale di Bergamo, rimarcando lo stretto legame simbolico e liturgico tra i due luoghi. L’edificio ha una pianta ottagonale e presenta una decorazione artistica fortemente simbolica dedicata al tema battesimale: dal pavimento che richiama le acque del fiume Giordano, alla presenza della colomba dello Spirito sulla sommità della cupola, alla statua di San Giovanni nell’atto di battezzare. Tutte le opere scultoree, tra cui spiccano per qualità di esecuzione e forza espressiva i finissimi bassorilievi dedicati alla vita di Gesù, risalgono alla metà del XIV secolo e sono opera di Giovanni da Campione e della sua scuola.


Basilica di Santa Maria Maggiore
Piazza Duomo

All’inizio del XII secolo una terribile epidemia di peste dilagava per tutta l’Europa provocando morte e desolazione. I bergamaschi si rivolsero allora alla Madonna chiedendo la sua protezione: la città fu risparmiata e per mantenere fede al voto si diede inizio alla costruzione della Basilica, nel 1137. Fu ancora la devozione dei cittadini ad arricchire la Basilica di numerose splendide opere d’arte: affreschi, arazzi, grandi teleri dipinti, incastonati nella strabiliante decorazione a stucco degli interni. Vero capolavoro il coro intarsiato eseguito su disegni di Lorenzo Lotto, unico per complessità dei soggetti rappresentati e qualità di esecuzione.


Santa Grata Inter Vites
Via Borgo Canale

Il nome svela la particolarità della sua collocazione, che originalmente era posta tra le vigne, lungo il pendio occidentale dei colli, che si apre a sud come una terrazza sulla pianura, perfetta per la coltivazione dei vigneti. La chiesa è dedicata a Santa Grata, nobildonna romana tra le prime a convertirsi al Cristianesimo grazie alla predicazione di Sant’Alessandro. La chiesa, di antica fondazione, fu il primo luogo di sepoltura della Santa e nei secoli fu decorata tra importanti artisti come Vincenzo Bonomini, autore dei Macabri, un ciclo di scene raffiguranti scheletri vestiti come viventi. Di fronte alla chiesa si alza l’imponente scalone di San Gottardo, dal nome del complesso che si trova al termine della salita e che ospitava un monastero soppresso nel 1798.


Chiesa di Sant’Andrea Apostolo
Via Porta Dipinta

Pur presentando una facciata incompleta, questa chiesa è uno scrigno di tesori: al suo interno sono custodite opere pittoriche di autori importanti, che hanno lavorato tra il Cinquecento e il Seicento. Da segnalare tra queste la Madonna con il Bambino del Moretto, le Natività di Salmeggia e di Cavagna, l’Adorazione dei pastori di Palma il Giovane e tre pregevoli tele del Padovanino.


San Michele al Pozzo Bianco
Via Porta Dipinta

Di origini antichissime, la sua dedicazione risale ai Longobardi. Conserva al suo interno una ricca serie di antichi affreschi, da quelli bizantineggianti e quattrocenteschi alle preziose scene della vita di Maria, opera di Lorenzo Lotto, che si possono ammirare nella cappella di sinistra. Una curiosità: è una delle chiese predilette dei bergamaschi per la celebrazione dei matrimoni.


Sant’Agata del Carmine
Via Bartolomeo Colleoni

Dedicata a sant’Agata, la chiesa venne sconsacrata nel periodo dell’occupazione napoleonica, alla fine del Settecento, e poco dopo riconsacrata aggiungendovi il riferimento al monastero adiacente, che a sua volta era stato soppresso e adibito a carcere. La facciata è priva di decorazioni, ma suo interno si possono ammirare numerose opere d’arte, tra cui spicca l’ancona dell’Immacolata, preziosa opera lignea di Jacopino Scipioni, che proviene dal convento di San Francesco. Alle pareti si trovano dipinti di Enea Salmeggia, Francesco Zucco. Notevole anche la cappella della MAdonna progettata dall’architetto Filippo Juvarra.


Tempietto di Santa Croce
Piazza Rosate

Il piccolo edificio sacro di origine medievale posto tra gli uffici della Curia e la Basilica di Santa Maria Maggiore era probabilmente luogo di culto privato per il Vescovo della città. La struttura dell’edificio millenario è rimasta originale, l’interno è decorato da una serie di affreschi della seconda metà del Cinquecento che rappresentano le storie della Santa Croce e dalle immagini dei quattro Dottori della chiesa, sempre ad affresco, eseguiti da Francesco Coghetti alla metà dell’Ottocento.


San Pancrazio
Piazza San Pancrazio

La semplice facciata presenta un portale trecentesco in pietra grigia con un bassorilievo che rappresenta san Pancrazio, il titolare della chiesa, la Madonna con il Bambino e un Vescovo benedicente, sovrastato da un affresco che raffigura la Trinità. L’interno ad aula unica è modulato da cinque cappelle arricchite da pregevoli dipinti di Cristofano Allori, Vincenzo Angelo Orelli, Gian Paolo Cavagna e Jacopo Palma il Giovane.


San Lorenzo alla Boccola
Via della Boccola

La costruzione originale risaliva al 1044, ma fu distrutta nel XVI secolo in occasione della costruzione delle mura venete, conferendo la titolazione alla vicina porta di accesso alla città fortificata. Riedificata qualche anno più tardi, conserva al suo interno dipinti notevoli come l’Annunciazione di Enea Salmeggia e il Cristo crocifisso con Maria Maddalena, san Lorenzo, altro Santo e donatore di Francesco Zucco. Accanto alla chiesa si trovano l’Oratorio dei Morti, la colonna di San Lorenzo e la fontana del Lantro.


San Salvatore
Via San Salvatore

Di antica fondazione, ma più volte rinnovata nel corso dei secoli, la chiesa presenta alcune opere notevoli risalenti a varie epoche: il portale è sormontato da un frammento architettonico di epoca romana; l’interno, ristrutturato nel Cinquecento, ospita lo splendido dipinto del Tiepolo che raffigura San Giuseppe con Gesù Bambino; la cupola, di costruzione novecentesca, è decorata da affreschi di Ponziano Loverini; novecenteschi sono anche i due angeli di pietra bianchissima che fiancheggiano il cancello d’ingresso, opera dello scultore Giuseppe Siccardi.


Museo della Cattedrale
Piazza Vecchia 

Il Museo, realizzato dopo una complessa campagna di scavi durati dal 2004 al 2012, racconta le origini e la storia della Chiesa di Bergamo, illustrando le vicende costruttive della Cattedrale, dedicata dapprima a san Vincenzo e successivamente a sant’Alessandro. L’esposizione di preziosi oggetti di arte e liturgia nella sezione dedicata al Tesoro trasmette al visitatore l’atmosfera di sacralità e di bellezza che ha caratterizzato la vita del cuore sacro della città.


Monastero Matris Domini
Via Antonio Locatelli 

La fondazione risale al 1273. Le sale più antiche del Monastero dal 2000 ospitano il Museo, che raccoglie una ventina di strappi di affresco che provengono dall’antico refettorio e dalla zona absidale della chiesa, sopravvissuti al rifacimento barocco del XVII secolo. Nel Settecento la chiesa fu nuovamente ristrutturata e ampliata. Alla fine del Settecento il Monastero venne soppresso dai napoleonici e i suoi beni più importanti furono confiscati.
Museo del Tesoro della Basilica di Santa Maria Maggiore
Piazza Duomo

Il museo si trova all’interno della Basilica nei suggestivi spazi della grande sala del matroneo, dove sono conservate alcune statue opera dei Maestri campionesi che facevano parte delle decorazioni esterne alla basilica. Aperto dal 2017, conserva preziosi oggetti e paramenti commissionati dalla Congregazione della Misericordia Maggiore per la vita liturgica della Basilica. Tra gli oggetti più pregiati in esposizione si distinguono le quattro formelle degli evangelisti, l’Agnus Dei e S. Giovanni che decoravano la Croce cesellata da Andrea de’ Bianchi nel 1392.


Chiesa di Santa Grata in columnellis
Via Arena

Il monastero delle Benedettine di Santa Grata è stato fondato durante l’epoca longobarda; in origine intitolato alla Madonna, assunse il nome attuale poco dopo l’anno Mille, quando il corpo della Santa fu traslato qui. Tra Settecento e Ottocento il monastero fu soppresso ben due volte, e fu saccheggiato dei suoi beni più preziosi. Per oltre un secolo, dal 1817 al 1930, fu vietata la clausura alle monache, che quindi si dedicarono all’istruzione di giovani fanciulle. Nel 1930 fu reintrodotta la clausura, che perdura tuttora. La chiesa maggiore del monastero è nominata “Santa Grata in columnellis” in ricordo delle colonne di un portico di cui la chiesa fu dotata fino al Cinquecento, periodo di importanti restauri. Sul presbiterio, interamente dedicato alla Santa, si trova uno grandioso dipinto di Enea Salmeggia, mentre nelle campate della volta trovano spazio affreschi con la storia del monastero.