NON HA NASCOSTO IL SUO VOLTO
La Via Crucis di Piero Brolis per il cimitero di Bergamo
Quando
Dove
Descrizione
Al Famedio una mostra per raccontare la genesi della Via Crucis in bronzo di Piero Brolis per la chiesa del cimitero di Bergamo. Un’opera familiare a molti bergamaschi, che da decenni accompagna il silenzio e le preghiere che abitano uno dei luoghi più cari alla città.
Tra il 1961 e il 1971, Piero Brolis modella e fonde la sua monumentale Via Crucis per la chiesa di Ognissanti al cimitero di Bergamo: un fregio di oltre quarantacinque metri animato da ottantadue figure fuse in novantotto quintali di bronzo. Un’opera monumentale nelle dimensioni e per potenza espressiva, a cui l’artista bergamasco dedicò 10 anni di intenso lavoro.
Per Brolis la Via Crucis è un’opera testamento, considerata la principale espressione della sua poetica e con l’intento di preservarne la memoria, ne dona gli studi e i disegni preparatori all’Accademia Carrara e le prove in gesso al Museo Diocesano.
Saranno esposti in mostra al Famedio i 14 gessi preparatori che permettono di ripercorrere il processo creativo e tecnico dell’artista: il tempo dello studio, della ricerca, della lotta con la materia. Ogni volto, ogni figura, nasce da un’osservazione profonda delle espressioni dell’umano — dolore, pietà, speranza — e si trasforma nella vicina chiesa del cimitero in una narrazione ininterrotta, in cui le stazioni non si separano ma scorrono l’una nell’altra, come un film silenzioso che racconta la Passione di Cristo e, insieme, quella di ogni uomo. La mostra porta per la prima volta al cimitero i bozzetti in gesso, li pone a stretto contatto con l’opera finita, conservata nella chiesa.
L’edificio, voluto dall’Amministrazione Comunale di Bergamo e affidato ai Frati Cappuccini, si configura come incontro tra architettura, scultura e mosaico: Trento Longaretti diede forma alla Gloria di Ognissanti nel mosaico absidale, Brolis fuse nel bronzo la monumentale Via Crucis che circonda i fedeli. L’oro e il bronzo, il mosaico e la scultura: due linguaggi diversi per un’unica preghiera di materia e luce.
I 14 gessi in mostra, molti dei quali recentemente restaurati dagli studenti della Scuola di Restauro “Andrea Fantoni”, restituiscono l’immediatezza del tocco, la ricerca del volto giusto, la fatica di un’opera che è insieme artigianato e contemplazione.
I gessi plasmati dalla mano dell’artista e i bronzi immortalati dalla fusione, raccontando la Passione di Cristo, mettono in scena un’umanità vera, concreta, fatta di volti espressivi, posture essenziali, gesti misurati. Nella Via Crucis di Brolis si legge il desiderio di una religiosità sincera, spogliata dalla retorica e attenta alla realtà dell’uomo. Un’arte che cerca un nuovo linguaggio spirituale, per parlare all’uomo contemporaneo, che da sempre affronta con grande difficoltà i temi del dolore, della morte e della vita eterna.
Ogni stazione è popolata da figure ispirate alla vita quotidiana: madri, soldati, indifferenti, curiosi, sacerdoti. Ognuno con un volto che parla, che racconta la propria versione dei fatti: Brolis li trasforma in simboli morali, in personaggi che incarnano condizioni universali.
A distanza di decenni, questa Via Crucis conserva intatta la sua forza: non solo per il linguaggio formale, ma per la sua capacità di toccare le corde dell’umano. Un contributo ancora prezioso, oggi forse più che allora.
La mostra diventa quindi un invito a compiere un percorso che unisce arte e fede, dolore e speranza, e che parte dal Famedio del Cimitero Monumentale per giungere alla chiesa di Ognissanti, dove la Via Crucis si dispiega nel luogo per cui Brolis l’ha immaginata e incontra lo sfolgorio dei mosaici di Trento Longaretti che dà forma alla beatitudine del giorno senza tramonto.
Inaugurazione:
Giovedì 30 ottobre, ore 18.30 – Famedio del Cimitero Monumentale di Bergamo
Ingresso gratuito
Apertura mostra e visite:
Venerdì 31 ottobre ore 14 -17
Sabato 1 e domenica 2 novembre ore 9-12 e 14 -17
Sabato 8 e 15 novembre ore 9-12
Domenica 9 e 16 novembre ore 9–12
Ingresso e visite gratuite



