Descrizione
Le Vie del Sacro è un progetto della Diocesi di Bergamo, nato in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e curato alla Fondazione Adriano Bernareggi per valorizzare il patrimonio artistico custodito in chiese, musei ecclesiastici e monasteri di città e provincia.
La Diocesi di Bergamo ospita oltre 1300 edifici di culto, custodi di 300 mila beni culturali. Questo immenso patrimonio narra storie di singoli, comunità, talenti artistici e ricerche spirituali e merita nuove voci capaci di ravvivare le narrazioni intrecciate in ogni opera d’arte.
Di fronte alla sfida di ripensare le modalità della propria offerta culturale, la Diocesi di Bergamo ha risposto coinvolgendo direttamente i giovani. Il progetto offre loro una reale esperienza professionale, prevedendo un compenso per le attività svolte, secondo le normative vigenti.
I 43 giovani, selezionati attraverso una call, hanno seguito un percorso formativo, in collaborazione con Fondazione Enaip Lombardia, finalizzato ad acquisire competenze interdisciplinari per progettare attività culturali secondo criteri innovativi, sostenibili e inclusivi, grazie al dialogo con numerosi testimonial della cultura.
Presidiando chiese, luoghi di culto e musei ecclesiastici, i giovani interpreti del patrimonio agiranno come mediatori culturali e, tramite un rapporto dialogico e informale, faciliteranno la fruizione dei luoghi e dei tesori d’arte, stimolando nei visitatori processi di riflessione e rielaborazione.
Attività
Cammini di bellezza

Chiesa di S. Grata Inter Vites
Il nome rivela la particolarità della sua collocazione, che originariamente era posta tra le vigne, lungo il pendio occidentale dei colli, che si apre a sud come una terrazza sulla pianura, perfetta per la coltivazione dei vigneti. La chiesa è dedicata a Santa Grata, nobildonna romana tra le prime a convertirsi al cristianesimo grazie alla predicazione di Sant’Alessandro. La chiesa, di antica fondazione, fu il primo luogo di sepoltura della Santa e nei secoli fu decorata da importanti artisti come Vincenzo Bonomini, autore del ciclo di scene noto come i Macabri.
Chiesa di S. Agata nel Carmine
Dedicata alla martire Agata, la chiesa venne sconsacrata nel periodo dell’occupazione napoleonica, alla fine del Settecento, e poco dopo riconsacrata aggiungendovi il riferimento al monastero adiacente, che a sua volta era stato soppresso e adibito a carcere. I primi ad occupare l’edificio furono gli Umiliati, poi i frati Militi Gaudenti e a partire dal 1357 i Padri Carmelitani, ai quali succedettero nel 1608 i Padri Teatini. Ogni ordine religioso contribuì alla bellezza di questa chiesa.
Chiesa di S. Lorenzo alla Boccola
La costruzione originale risaliva al 1044, ma fu distrutta nel XVI secolo in occasione della costruzione delle mura venete, conferendo la titolazione alla vicina porta di accesso alla città fortificata. Riedificata qualche anno più tardi, conserva al suo interno dipinti notevoli come l’Annunciazione di Enea Salmeggia e il Cristo crocifisso di Francesco Zucco. Accanto alla chiesa si trovano l’Oratorio dei Morti, la colonna di San Lorenzo e la Fontana del Lantro.
Chiesa di S. Grata in Columnellis
Il monastero delle Benedettine di Santa Grata è stato fondato durante l’epoca longobarda; in origine intitolato alla Madonna, assunse il nome attuale poco dopo l’anno Mille, quando vi fu traslato il corpo della Santa. Tra Settecento e Ottocento il monastero fu soppresso per ben due volte e saccheggiato dei suoi beni più preziosi. Per oltre un secolo, dal 1817 al 1930, fu vietata la clausura alle monache, che quindi si dedicarono all’istruzione di giovani fanciulle. Nel 1930 fu reintrodotta la clausura, che perdura tuttora.
Chiesa di S. Salvatore
I bergamaschi la conoscono come la chiesa dei disperati, per la devozione alla Madonna, qui venerata con il titolo di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù o Signora dei disperati. Di antica fondazione, e più volte rinnovata nel corso dei secoli, la chiesa presenta alcune opere notevoli risalenti a varie epoche: il portale è sormontato da un frammento architettonico di epoca romana; l’interno, ristrutturato nel Cinquecento, ospita lo dipinto di Giovan Battista Tiepolo che raffigura San Giuseppe con Gesù Bambino.
Battistero di S. Giovanni Battista
Luogo che segna il primo passo nella vita di fede, il Battistero è collocato di fronte alla Cattedrale di Bergamo, rimarcando lo stretto legame simbolico e liturgico tra i due luoghi. L’edificio, a pianta ottagonale, presenta una decorazione artistica fortemente simbolica dedicata al tema battesimale: dal pavimento che richiama le acque del fiume Giordano, alla presenza della colomba dello Spirito sulla sommità della cupola, alla statua di San Giovanni nell’atto di battezzare.
Tempietto di S. Croce
Il piccolo edificio sacro di origine medievale posto tra gli uffici della Curia e la Basilica di Santa Maria Maggiore era probabilmente luogo di culto privato per il Vescovo della città. La struttura dell’edificio millenario è rimasta originale; l’interno è decorato da una serie di affreschi della seconda metà del Cinquecento che rappresentano le storie della Santa Croce e dalle immagini dei quattro Dottori della chiesa, sempre ad affresco, eseguiti da Francesco Coghetti alla metà dell’Ottocento.
Basilica di S. Maria Maggiore
All’inizio del XII secolo una terribile epidemia di peste dilagava per tutta l’Europa provocando morte e desolazione. I bergamaschi si rivolsero allora alla Madonna chiedendo la sua protezione: la città fu risparmiata e per mantenere fede al voto si diede inizio alla costruzione della Basilica, nel 1137. Fu ancora la devozione dei cittadini ad arricchire la Basilica di numerose splendide opere d’arte: affreschi, arazzi, grandi teleri dipinti, incastonati nella strabiliante decorazione a stucco degli interni. Vero capolavoro il coro intarsiato su disegno di Lorenzo Lotto.
Cattedrale di S. Alessandro Martire
La Cattedrale di Bergamo è dedicata a Sant’Alessandro, patrono della città e della diocesi, di cui racconta la storia millenaria. L’attuale chiesa, costruita sull’antica basilica di San Vincenzo, è stata completata nel 1889 con l’ultimazione della facciata, decorata con sculture dei Santi bergamaschi e sormontata dalla statua dorata di sant’Alessandro, che svetta sulla cupola. La cattedrale custodisce opere dei maggiori artisti bergamaschi: Giovan Battista Moroni, Giovanni Cariani, Andrea Previtali e Andrea Fantoni. Il Duomo conserva, inoltre, la memoria di San Giovanni XXIII.
Chiesa di S. Pancrazio
La semplice facciata presenta un portale trecentesco in pietra grigia con un bassorilievo che raffigura San Pancrazio, il titolare della chiesa, la Madonna con il Bambino e un Vescovo benedicente, sovrastato da un affresco che rappresenta la Trinità. L’interno, ad aula unica, è modulato da cinque cappelle arricchite da dipinti di Cristofano Allori, Vincenzo Angelo Orelli, Giovan Paolo Cavagna e Jacopo Palma il Giovane.
Monastero Matris Domini
La fondazione risale al 25 marzo 1273, esattamente 750 anni fa. Le sale più antiche del Monastero dal 2000 ospitano il Museo, che raccoglie una ventina di strappi di affresco che provengono dall’antico refettorio e dalla zona absidale della chiesa antica, sopravvissuti al rifacimento barocco del XVII secolo. Alla fine del Settecento il monastero venne soppresso dai napoleonici e i suoi spazi furono adibiti a caserma. Le suore ritornarono nel 1835 e da allora si dedicano alla preghiera e alla vita contemplativa.
Chiesa di S. Andrea Apostolo
Pur presentando una facciata incompleta, questa chiesa è uno scrigno di tesori: al suo interno conserva notevoli pale d’altare opera di Andrea Previtali, Moretto da Brescia, Francesco Bassano, Enea Salmeggia, Gian Paolo Cavagna, Jacopo Palma il Giovane, Padovanino e Gian Giacomo Barbelli, autori significativi del Cinque e del Seicento. La chiesa attuale è costruita sui resti di un edificio già ricostruito nel XVI e nel XVII secolo sull’area di una basilica cimiteriale protocristiana.
Chiesa di S. Michele al Pozzo Bianco
Di origini antichissime, la sua dedicazione al Santo guerriero risale ai Longobardi. Sorge su un’antica chiesa fondata nell’VIII secolo e identificata già nel 905 San Michele al Pozzo Bianco, forse per la presenza di un pozzo di marmo bianco. La parte più antica della chiesa è la cripta. Conserva al suo interno una ricca serie di antichi affreschi, dalle scene del Giudizio medievali alle preziose scene della Vita di Maria, opera di Lorenzo Lotto. Una curiosità: è una delle chiese predilette dei bergamaschi per la celebrazione dei matrimoni.
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